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1967, il PRIMA e il DOPO dell’edilizia italiana

Da in Termini da agente immobiliare con 0 Comments

Se ti stai avvicinando al mondo immobiliare per vendere o comprare o se sei già del mestiere avrai certamente sentito parlare di “ante ’67”.
Ecco qui un approfondimento sulla cosiddetta “legge ponte” del 1967 che ha cambiato il mondo dell’edilizia italiana.. per sempre!

 

Partiamo dal nome:

la legge ponte è così chiamata poiché nacque come legge di emergenza e temporanea che doveva fungere da “passaggio” dalla precedente legge del 1942 ad una nuova, più consistente e completa riforma che arrivò nel 1977 – 1978.

 

Il fatto:

Questa fu resa necessaria poiché gli anni ’60 furono caratterizzati da un boom edilizio. Tuttavia la poca legislazione e disamina riguardo le costruzioni (che vennero su come funghi dopo la pioggia), comportò una serie di abusi e illeciti che compromisero la sicurezza degli edifici fino alla tragica frana del 1966 nella Valle dei Templi di Agrigento.

Lo Stato Italiano si trovò così costretto ad apporre uno stop alla frenesia edilizia di quegli anni con una maggiore supervisione e regolamentazione.

 

Cosa prevedeva:

In estrema sintesi, la legge del 1967:

  • ha previsto l’applicazione dei piani urbanistici e ne viene garantito il rispetto;
  • ha posto uno stop allo sfrenato sviluppo edilizio di quegli anni;
  • ha trasferito le spese urbanistiche ai privati, che fino ad allora gravavano solamente sui comuni

 

Quindi perché nell’atto di acquisto troverò scritto “ante ’67” ?

A seguito del condono edilizio del 1985 (ed ad una sua estrema semplificazione, bisogna precisarlo) il proprietario può produrre una dichiarazione sostitutiva in cui afferma che l’immobile è costruito anteriormente al 1° Settembre 1967 e quindi omettere le licenze precedenti a quella data.

Ma attenzione! Questa dichiarazione non sana eventuali abusi presenti, quindi è sempre consigliato di controllare le scartoffie, magari con l’ausilio di un professionista.

Per concludere, potremmo definire la legge ponte come un momento transitorio che ha permesso di regolamentare un po’ meglio i tetti sotto cui viviamo, andando a riempire le lacune della legge del 1942.

 

 

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